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domenica 7 luglio 2013

CENNI STORICI SULLA CAVALLERIA TEUTONICA:LO SPIRITO DELLA TRADIZIONE E' VIVO ANCHE IN ITALIA.GESCHICHTE AUF TEUTONIC RITTER GEIST UND TRADITION LEBEN AUCH NOCH IN ITALIEN.


CENNI STORICI SULLA CAVALLERIA TEUTONICA:LA TRADIZIONE E' VIVA ANCHE IN ITALIA.

GESCHICHTE AUF TEUTONIC RITTER TRADITION LEBT AUCH NOCH IN ITALIEN.

L’Ordine Teutonico (in latino Ordo Fratrum Domus Hospitalis Sanctae Mariae  Teutonicorum in Jerusalem” o “Ordo Teutonicus”, in tedesco “Orden der Bruder vom Deutschen Haus St.Mariens in Jerusalem” o “Deutscher Orden”, sigla O.T.) è un antico ordine monastico-militare ed ospitaliero sorto in Terrasanta all’epoca della terza crociata (insieme a quelli di San Giovanni e del Tempio) ad opera di alcuni mercanti di Brema e Lubecca per assistere i pellegrini tedeschi. Le sue origini sono legate ad un piccolo ospedale che alcuni mercanti di Brema e Lubecca, fondarono nell’anno 1190 nel corso della terza crociata (1189-1192) presso la città di Acri per prestare assistenza a crociati e pellegrini. Il 6 febbraio 1191 Papa Clemente Terzo riconobbe la nuova comunità dei “Fratres domus hospitalis Sanctae Mariae Teutonicorum in Jerusalem” e le diede la protezione della Sede Apostolica. Il 21 dicembre 1196 l’ospedale ottenne da Papa Celestino Terzo l’approvazione definitiva della Sede Apostolica e l’imperatore Enrico Sesto” (di Hohenstafen padre di Federico Secondo precisiamo noi) “gli fece dono di alcuni possedimenti e diritti nel Regno di Sicilia. Fra il settembre del 1197 e il febbraio 1198 l’istituto assistenziale fu trasformato in un Ordine religioso militare con sede ad Acri, riconosciuto ufficialmente come tale dal Papa Innocenzo Terzo il 19 febbraio 1199. L’Ordine ricevette anche una sua regola ispirata a quella dei Templari e dei Giovanniti, che prevedeva la difesa armata della fede e l’assistenza ai più bisognosi. Durante tutto il Tredicesimo secolo l’Ordine dei Teutonici visse un periodo particolarmente felice durante il quale ottenne privilegi pontifici e imperiali divenendo il Terzo Ordine religioso militare del Medioevo: il Gran Maestro ottenne dall’Imperatore il rango di Principe del Sacro Romano Impero e dal Sommo Pontefice il diritto di precedenza su tutti i Cardinali,Arcivescovi,Vescovi ed Abati della Chiesa. Riuscì altresì a diffondere la propria azione in numerosi paesi europei acquisendo sempre maggior prestigio e riconoscimento all’interno dell’ordinamento canonico. In Prussia e nel Baltico governò per trecento anni,fino al 1525, il proprio Stato dell’Ordine (“Ordensstaat”) che era uno dei più potenti e moderni stati del medioevo. Durante tutto il medioevo il personale Teutonico si componeva di frati-cavalieri,frati-preti e diverse categorie di frati associati e confrati e consorelle laici.”(vedasi anche frati-conversi).A capo dell’Ordine Teutonico era posto il Maestro,detto poi Gran Maestro, assistito da una serie di “alti ufficiali”. La Riforma protestante e la conversione ad essa di parecchi membri dell’Ordine, fra cui il 37° Gran Maestro Alberto di Hohenzollern, il quale secolarizzò lo Stato dell’Ordine assumendo il titolo di Duca di Prussia, non determinò la scomparsa dell’Ordine che continuò ad esistere negli Stati di confessione cattolica. Nell’ 800 l’Ordine,che rischiava di scomparire, venne posto sotto la protezione della Casa Imperiale degli Asburgo d’Austria, i cui membri ricoprirono,sempre per l’elezione e mai per diritto dinastico, la carica di Gran Maestro. Il crollo dell’Impero Asburgico rischiò di travolgere anche l’Ordine Teutonico e per questo motivo la Santa Sede decise, nel 1929, di trasformarlo in vero e proprio Ordine religioso,abbandonando la vocazione militare ,stabilendo che da quel momento in poi la carica di Gran Maestro sarebbe stata ricoperta da un Abate Mitrato (equipollente ad un Vescovo).Daremo qualche cenno anche su questa conversione storica della natura dell'ordine che, a nostro parere,non consente, per vari motivi storici,prima ancora che giuridici, di rivendicare un diritto di esclusiva ecclesiastica su questa tradizione. Durante il Nazismo,che fece un uso  suo proprio degli antichi simboli dell’Ordine Teutonico, lo stesso,divenuto ormai ordine ecclesiastico fedele al Papa,tranne che per la branca protestante,su cui torneremo, nel 1938 fu soppresso in Austria e nel 1939 nella Cecoslovacchia,mentre rimase in vita solo nel territorio del Regno d’Italia.Premettiamo pertanto che,a nostro sommesso avviso, è specifico interesse, giuridicamente e storicamente apprezzabile, che lo spirito e la tradizione storica della Cavalleria Teutonica non si estinguano anche nella società laica,soprattutto nella società civile italiana. In considerazione del fatto che una parte dell’Italia è bilingue e parla tedesco e in considerazione altresì del particolare, non trascurabile a livello storico,che vi fu un preciso periodo storico,cioè durante la pagina del nazismo,in cui, mentre l’Ordine veniva soppresso (1939) in Austria, lo stesso ordine letteralmente sembrava rimanere in vita nel solo territorio del Regno d’Italia? In questo senso in Italia lo spirito autentico della Cavalleria Teutonica sembrerebbe esser stato coltivato più correttamente e sopravvissuto persino in un periodo storico in cui Himmler,il capo delle SS,per intenderci, si richiamava per il suo “Ordine Nero” all’organizzazione logistica delle Commende e alla tradizione dell’Ordine Teutonico,financo nella tradizione sapienziale stessa dell’accesso per gradi alle conoscenze dell’Ordine (leggasi in proposito anche il celebre testo di Joachim Fest: "Hitler, una biografia").Si può discutere giuridicamente e storicamente se la conversione del ramo cattolico da ordine cavalleresco e militare a ordine religioso, dedito prevalentemente ad opere di beneficienza e simili, abbia finito per recidere in qualche misura la continuità storica dello stesso,anche se non è questa la sede,ma,in ogni caso, va ribadito che attualmente altri Ordini,come quello analogo cavalleresco e militare,dei Cavalieri di Malta, discendente diretto dell’Ordine Ospitaliero di S.Giovanni,da cui si sarebbe tratta la stessa Regola dell’Ordine, rimangono aperti in tutto alla società civile e che continuano ad essere composti da laici più ancora che da sacerdoti o frati. La tradizione storica degli Ordini cavallereschi,notoriamente, a partire dalla loro origine, con le Crociate (vedasi la “Storia delle Crociate” di S.Runciman,ed.B.U.R.,testo ormai divenuto un classico!), universalmente, e ciò vale non solo per i tre Ordini principali:Templari,Ospitalieri e Teutonici (vedasi anche ordini meno noti come l’Ordine di S.Lazzaro di Gerusalemme) consiste proprio nell’apertura della Chiesa militante alla società civile (vedasi anche il ruolo dei Cavalieri associati nello stesso Ordine Teutonico,come si legge in Fridericiana,2005, a cura di Kristjan Toomaspoeg: “L'Ordine teutonico ebbe diverse categorie di frati: innanzitutto i frati-cavalieri (che, a partire dal XIV sec., generalmente erano di origine nobile) e frati-preti, ai quali in seguito si aggiunsero diversi tipi di frati associati e confrati laici (a queste ultime categorie è riconducibile anche un ramo femminile dell'Ordine composto da suore).), poiché proprio l’esperienza delle Crociate da cui gli Ordini presero origine necessitava del coinvolgimento-commistione tra società laica e valori ecclesiastici per la loro diffusione o “imposizione”, a seconda dei giudizi storici. D’altronde è dato di comune esperienza che un istituto del genere,proveniente dalla nozione di “bellum iustum” e di “Chiesa militante” necessitasse ab origine di un “allargamento dei reclutamenti” e non di una chiusura,se si voleva avere qualche speranza di continuare ad esistere ed assolvere le funzioni statutarie,più ancora che prevalere in guerra, peraltro con stanziamenti nell’outremare,cioè fuori dai paesi di origine! Si tenga presente,inoltre, che quando si parla di Ordine Teutonico, che si finisce per chiamare in causa l’identità stessa e la matrice storica comune fondativa del concetto stesso di Stato,istituzione e cultura,  per tutti i popoli di lingua e cultura o di tradizione familiare tedesca,poiché l’Ordine,nella figura di Ermanno di Salza,Hermann Von Salz (1179-1239),Gran Maestro principale a livello storico,istituito da Federico Secondo Hohenstaufen,detto Stupor Mundi, Imperatore del Sacro Romano Impero,di tradizione familiare genetica tedesco-normanna,ma culturalmente e linguisticamente italianissimo,cresciuto a Palermo e che parlava il dialetto e la cultura volgare della nostra terra (su tal punto vedasi,come massima autorità storica, il trattato biografico insuperato di Ernst Kantorowicz), con le sue Commende, diede vita al tessuto istituzionale e culturale fondativo dello Stato tedescoCosicchè,ai nostri giorni, per il ruolo strategico e di indubbia supremazia che ha assunto obiettivamente il ruolo di tale Stato, nel contesto dell'Unione Europea,  si assiste diffusamente ad una riscoperta, da parte della società civile,di questa autorevole tradizione e ad una tendenza storica  espansiva,nell’ispirazione a certi valori e simboli comuni,che va di pari passo alla affermazione storica contemporanea e alla riscoperta del ruolo centrale (la cultura tedesca cuore d'Europa e crocevia tra gli Stati baltici e la federazione russa e il resto d'Europa) della tradizione culturale e istituzionale tedesca,anche come modello, nell’ambito dell’Unione Europea stessa. Proprio, sotto tal profilo, sebbene tale Ordine fosse riguardato da una Regola gerarchica, non si trascurerà il tratto saliente della sua indipendenza, come prerogativa storica di sovranità territoriale,che valgono oggi sempre soprattutto sotto il profilo del richiamo umanistico (anche indipendenza di giudizio del Volkgeist: vedasi il concetto hegeliano,per eccellenza,secondo cui: “Der germanische Geist ist der Geist der Freiheit”!),rappresentando  il tratto caratteristico principale e peculiare della tradizione culturale e dello Spirito tedesco nella storia,come poi affermatosi anche con la Riforma luterana e con il passaggio dell’Ordine storico a tale altra confessione religiosa ( sotto il Gran Maestro Alberto della casata Hohenzollern il 28 marzo del 1523,con la sua famosa lettera con cui invitava i confratelli a prendere moglie: per approfondimenti: http://www.ordineteutonicosicilia.it/crm/index.php?option=com_content&view=article&id=163&Itemid=104 ) . Fondamentale,sotto tal profilo, fu sempre il ruolo giuridico-istituzionale della bolla d'oro di Rimini, su cui mi permetto di citare sempre un passo del Prof. Pino Zingale dal portale on line  Deutscher Orden: “Nel marzo del 1226, con la cosiddetta Bolla d’Oro di Rimini, l’imperatore Federico II concesse al Gran Maestro dell’Ordine Teutonico e ai suoi successori il titolo di «principe dell'Impero», con facoltà di creare uno Stato vassallo nei territori conquistati. E’ proprio in forza di tale titolo «laico» fondante la sovranità dell’Ordine che, alcuni secoli dopo, un Gran Maestro, passato alla confessione luterana, secolarizzerà i beni ed i territori dell’Ordine, considerandoli proprio patrimonio in quanto da lui governati quale principe dell’Impero.”.  A nostro avviso,appare anche degno di nota,che l’erede materiale e probabilmente legittimo,per certi versi, dei beni dell’Ordine Teutonico,a livello storico e ai sensi anche del nostro Codice Civile (similmente a quanto prevede l’art.586 C.C.),potrebbe essere considerato proprio lo Stato tedesco: “Con la riforma luterana avvenne il fenomeno che vescovi ed abati, divenuti luterani (e dopo anche calvinisti) avocavano alla propria famiglia e consideravano ereditari i beni dapprima collegati a cariche ecclesiastiche. Uno dei casi più rilevanti fu la secolarizzazione dei beni dell'Ordine Teutonico, trasformato in Ducato di Prussia a favore degli Hohenzollern. L'imperatore Carlo V intervenne, considerando illegittime queste secolarizzazioni. La Germania centro-meridionale, in genere rispettò l'ordine imperiale ma che non fu, invece, accettato nelle regioni della Germania del Nord.Nel 1555 la pace di Augusta consolidò la situazione esistente legittimando le secolarizzazioni intervenute fino a 1552, definito Anno normale stabilendo invece la restituzione dei beni secolarizzati in epoca successiva. Tuttavia queste clausole non furono accettate da parte protestante e questo fu una delle cause della guerra dei trent'anni. Con la pace di Vestfalia, uno dei temi centrali fu lo spostamento dell'anno normale, l'accordo fu trovato fissando il nuovo anno normale al 1624: in tal modo vengono riconosciuti ai protestanti 3 arcivescovi, 13 vescovati e migliaia di chiese e monasteri.”.Non si dimentichi,per la storia dei Trattati (Alvise Zorzi: “La Repubblica del Leone”,uno studio rimasto unico sulla Serenissima Repubblica di Venezia,Rusconi editore), che reggono gli equilibri storici della pace e dei rapporti tra i popoli e gli Stati nel tempo, che il trattato di pace della guerra dei trentanni fu redatto proprio da italiani nella persona di Ambasciatori e giuristi della Serenissima per comune chiamata e consenso (la nobile tradizione diplomatica e legale dei Procuratori di San Marco che indusse gli stessi austriaci ad ubicare a Venezia la sede della Corte di Cassazione, quando Venezia divenne austriaca insieme alla Lombardia)! Occorre precisare che, quando il sottoscritto parla di eredità,ovviamente, non sottintende esclusivamente quella patrimoniale,ma anche quella morale (su tal punto vedasi il Trattato del celebre Notaio Daniele Minussi sulle Successioni,edizioni Simone,uno dei più aggiornati sulla complessa materia).In estrema sintesi, l’Ordine Teutonico,diversamente da Templari e Ospitalieri,ecc.  ha potuto diventare Stato indipendente e sovrano e dar vita allo Stato tedesco solo perché così ha voluto, con la sua bolla di Rimini e con la sua costante attività di governo e concezione dello Stato e del diritto pubblico, il “Genio italico e giuridico” di Federico Secondo,imperatore del Sacro Romano Impero, scomunicato dalla Chiesa cattolica, che aveva compreso come l’indipendenza dei territori tedeschi sotto la gestione dell’Ordine e di Ermanno di Salza costituisse l’unico sistema,all’epoca, per garantire l’indipendenza dei suoi possedimenti ereditari in Germania,ed in ultima analisi, l’indipendenza dello Stato tedesco in fieri, dagli effetti della scomunica papale….(non a caso Federico Secondo viene identificato anche come il padre della concezione moderna laica,aconfessionale e indipendente dello Stato e,in ultima analisi, del “Ghibellinismo” come concezione politica: su alcuni di questi argomenti e sulla personalità di Federico Secondo si leggano anche le interessanti pubblicazioni della storica italiana Ornella Mariani,che ha scritto anche pubblicazioni accreditate presso la sede del Parlamento europeo: http://www.fondazionecarispaq.it/news-comunicati/presentato-al-parlamento-europeo-federico-ii-di-hohenstaufen-la-.html , http://www.librerianeapolis.it/new/index.php/libri/128/814-ornella-mariani-federico-ii-di-hohenstaufen ) , e questo particolare,alla base della genesi della Germania come Stato indipendente e forse poi anche della sua conversione,compresa quella dell’Ordine, alla Riforma protestante, oltre ad essere un fatto notorio (leggasi sempre il Kantorowicz), rappresenta un po' il nucleo della nostra indagine storica e giuridica e il risultato di alcune nostre intuizioni. Per quanto l'Ordine storicamente abbia goduto anche del favore e di indubbi riconoscimenti, da parte di alcuni pontefici,vedasi, ad esempio,la bolla pontificia del 21 dicembre 1196 di Celestino Terzo e la protezione apostolica accordata nel 1199 da Papa Innocenzo Terzo, l'attenzione va piuttosto giustamente focalizzata sulla bolla d’oro di Rimini,atto imperiale del 1266, alla base della genesi storico-giuridica dell’OrdenStaat,ed anche sulle vicende della scomunica di Federico Secondo e le ragioni sostanziali che spinsero tale imperatore a riconoscere l’autonoma dignità di “Principe dell’Impero” (del Sacro Romano Impero val bene specificare) al Gran Maestro dell’Ordine da lui nominato,il suo fedele amico Hermann Von Salzburg. Non ci sembra particolare da poco,in termini storico-istituzionali, che da quella bolla e da quegli eventi,nati per conservare l’indipendenza della conduzione istituzionale dei territori del Sacro Romano Impero, al di là delle alpi, dalle ingerenze pontificie nella vicenda nella “lotta per le investiture” (Federico Secondo,anzichè accettare le ingerenze papali, rivendicò egli stesso un ruolo nelle stesse investiture ecclesiastiche all'interno dei suoi territori,con atteggiamento,a tratti, di aperta sfida nei confronti dell'autorità pontificia, ma molto probabilmente proprio allo scopo specifico di rivendicare indipendenza e sovranità laica nelle investiture civili: una sorta di precursore del principio di "libera Chiesa in libero Stato", a suo modo, e padre del ghibellinismo all'epoca,ma soprattutto uno dei pochi che,con l'intera sua casata,vedasi Manfredi e Corradino a Tagliacozzo, ebbe il coraggio di affrontare a viso aperto il ruolo preponderante che la Chiesa aveva finito per assumere sulle autorità laiche del tempo,mortificando spesso il ruolo stesso dello Stato!) ed ancor più dagli effetti delle scomuniche papali (che autorizzavano i sudditi a disubbidire all’imperatore scomunicato e quant’altro), siano da individuarsi i tratti storici genetici, di matrice ghibellina o quantomeno in termini di indipendenza,della nascita di un nuovo Stato nazionale che mantenne sempre più caratteri istituzionali e di spirito precisi e distinti dagli interessi e dagli orientamenti della curia romana,fino all’ultimo atto di rivolta e contrapposizione,l’atto di indipendenza più eclatante,quello alla base della genesi dello spirito del capitalismo,dell’illuminismo (vedasi Kant proprio in Germania),della rivoluzione industriale e fors’anche della stessa rivoluzione francese,in parte,secondo il Grande Max Weber: l’adesione a Martin Lutero e alla Riforma Protestante! La negazione più assoluta e radicale del ruolo della gerarchia ecclesiastica in termini  concettuali (e qui torna anche il discorso del simbolo originario).  Talchè,oggi, rivendicare l'esclusiva ecclesiastica di tale tradizione cavalleresca, oltre che anacronistico, potrebbe apparire come qualcosa di assimilabile a quanto avvenne nella nota vicenda della "bolla di Costantino", un "equivoco" o fraintendimento storico grossolano,nella migliore delle ipotesi, svelato scientificamente e incontestabilmente dall'umanista Lorenzo Valla, ed in forza del quale,però,proprio il Papato e la Chiesa,nel Medioevo, rivendicavano ingiustamente l'eredità temporale e patrimoniale dell'Impero romano stesso,come eredità-donazione asseritamente tramandata loro dall'Imperatore Costantino,nonchè la primazìa sulle investiture laiche (cariche feudali,principi laici,ecc., su tale argomento,leggasi: http://it.wikipedia.org/wiki/Donazione_di_Costantino ). Si,crediamo,non si tratti di effetti e particolari storici, di poco conto e riteniamo anche che Federico Secondo,padre storico del ghibellinismo, con la bolla di Rimini e col suo ruolo storico-carismatico abbia contribuito in misura davvero rilevante a tutto ciò,creando le premesse del mondo moderno e dell’uscita dal medioevo,anche in termini di contrapposizione dialettica al ruolo storico che la Chiesa di Roma pretendeva di esercitare in forza della bolla di Costantino a quell’epoca.  In sintesi l’Ordine Teutonico si erge a Stato Tedesco e il suo Gran Maestro è nominato “Principe del Sacro Romano Impero”, quale estremo rimedio giuridico, se non addirittura, quale atto di rivolta e contrapposizione sostanziale alla Chiesa di Roma e al ruolo che essa pretendeva di avere nella “lotta per le investiture” attraverso l’uso della scomunica,anche se Ermanno di Salza,Gran Maestro dell’Ordine, incarnerà personalmente questo dramma storico,perchè cercherà, per tutta la vita, disperatamente,di mediare le posizioni tra l’Imperatore e il Pontefice. Infatti,come abbiamo visto, la scomunica comportava lo stesso diritto ad eliminare (teoria del  “tirannicidio”) o insorgere contro lo scomunicato, ancorchè imperatore, ed a quel punto il Pontefice avrebbe potuto decidere lui,secondo le visioni canonistiche, chi aveva diritto di regnare sui suoi territori,compresa la loro stessa annessione allo Stato Pontificio,di qui le guerre in armi in territorio italiano tra l’ “Anticristo ghibellino” Federico Secondo e i suoi eredi fino all’ultima sconfitta di Corradino di Svevia a Tagliacozzo e la sua esecuzione,che segnano purtroppo la fine del ghibellinismo in Italia.Ai tempi di Dante,padre della lingua italiana, già non si parla più di guelfi e ghibellini,ma solo di guelfi di parte bianca o di parte nera,anche se sarà destinata a rimanere qualche reminiscenza ghibellina in tutta la storia d’Italia fino alla “breccia di Porta Pia”.In questo quadro affidare l’amministrazione indipendente dei territori tedeschi ad un principe del Sacro Romano Impero,Gran Maestro di un’Ordine cavalleresco armato,non scomunicato, era l’unico sistema (escamotage giuridico) per impedire uno stato di guerra esteso anche a quei territori e per salvarne,con una persona di fiducia, il legame amministrativo-istituzionale alla corona del Sacro Romano Impero ed alla propria linea politica,concentrandosi dapprima nella conduzione di una Crociata ( definita la Crociata degli scomunicati) in Terrasanta,cercando in tal modo di ottenere una riconciliazione in extremis e,dedicandosi,alla fine,alla contrapposizione e guerra aperta allo Stato Pontificio in territorio italiano,quando Federico comprendeva ormai che la contrapposizione storica di concezioni e interessi rendeva, in pratica, impossibile,ogni ipotesi reale di riconciliazione tra Papato e Impero. Da queste vicende e dalle vicende avverse delle Crociate ha origine la genesi storica dell’OrdenStaat. Lo stesso Ordine di Malta (i Cavalieri di S.Giovanni), al di là dei suoi presidi territoriali isolani,e al di là delle tragiche vicende di Jacques de Molay e dei Templari, non arriveranno mai ad ergersi a qualcosa di anche solo paragonabile lontanamente al concetto di Stato nazionale,mentre l’Ordine Teutonico,ancor prima degli omologhi moderni (1500-1600) francesi o spagnoli,era stato in grado di erigere,dal sostrato organizzativo e burocratico delle sue Commende, cioè direttamente dalla sua struttura medievale, l’architettura di uno Stato nazionale e aveva forgiato lo stesso Spirito nazionale Tedesco diversi secoli in anticipo sul Cancelliere Otto Von Bismarck! E questa è la verità e la sostanza storica. La Germania dunque come risultato istituzionale (esperimento autonomistico amministrativo attraverso l’Ordine Teutonico all’interno della nozione lata di Sacro Romano Impero) e nazionale di un “eretico sogno di libertà ghibellino”,un sogno tutto “italico” di affrancazione reale,almeno a livello amministrativo,dalle ingerenze ecclesiastiche di matrice storica medievale e canonistica, che troppo peso aveva voluto riconoscere il primato della Chiesa anche in ambito civile e il ruolo preponderante della gerarchia ecclesiastica,col Papa avversario di Federico Secondo e fautore della nota Crociata contro gli Albigesi (Innocenzo III° (1198-1216) fautore del principio Teocratico,secondo cui: "Al pontefice spetta assoluto dominio su ogni potere terreno. Poiché l'anima è superiore al corpo, il potere spirituale del Papato è altresì superiore a quello materiale dell'Impero"), un sogno partorito in piena congerie storica di “lotta per le investiture”,un sogno che finirà per generare una rivoluzione culturale e spirituale ancor più ardita,estrema e totale,proprio in territorio tedesco,quella che segnerà lo scisma definitivo dalla Chiesa di Roma:la Riforma Luterana,a cui l’Ordine Teutonico aderirà!  Quella stessa Rivoluzione culturale e religiosa che, relativizzando, o meglio rifiutando il ruolo della gerarchia ecclesiastica, anche nella lettura e interpretazione delle sacre scritture e privilegiando un ruolo-approccio diretto tra l'uomo e la scrittura (leggasi un testo assai interessante di un autore italiano: Fulvio Tomizza: "Quando Dio uscì di Chiesa"),tra Dio e l'uomo,senza bisogno di interpreti ufficiali,divieti di lettura in privato dei testi biblici e "mediazioni gerarchiche", segnerà il definitivo trionfo dell'indipendenza di giudizio umana, l'affrancazione dall'oscurantismo medievale e,in termini storico-culturali, la vendetta postuma e suprema di Federico Secondo Stupor Mundi, del ghibellinismo e del laicismo sul guelfismo teocratico e sul dogmatismo censorio.Una vittoria storica,in estrema sintesi, della libertà di pensiero,alle basi della civiltà moderna,ma anche quel "salto verso il Futuro" che continua ad essere il tratto più caratteristico del ruolo contemporaneo della Germania e della cultura democratica tedesca nella storia occidentale.

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KANZLERIN