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domenica 4 ottobre 2015

LA MORATORIA ITALIANA SUL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI E DEI DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI: LE COLPE E I RITARDI DEL VATICANO.Moratorium für die ANERKENNUNG DER ITALIENISCHEN GEWERKSCHAFTEN UND RECHTE DER HOMOSEXUELLE: Die Fehler und Verzögerungen Vatikan.

LA MORATORIA ITALIANA SUL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI E DEI DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI: LE COLPE E I RITARDI DEL VATICANO. All’epoca della tesi di laurea mi sono occupato di tutti i reati sessuali sotto il profilo penale e medico-legale e più generalmente pressoché di tutti gli aspetti giuridici legati ai fenomeni della sessualità in un mastodontico lavoro di circa 3.600 pagine e sei volumi, né è venuto mai meno negli anni il mio interesse per un aspetto così pregnante della nostra dimensione esistenziale tale da assurgere per Sigmund Freud, padre della psicanalisi moderna, a espressione fondamentale della nostra stessa identità e della volontà di vivere. A distanza di anni dal mio lavoro accademico mi trovo a dover commentare ancora il ritardo colpevole della legislazione e della mentalità italiana sulla questione del riconoscimento e parificazione delle unioni e rapporti tra coppie omosessuali che rientra in un discorso più generale di discriminazione sociale e civile sulla base di un argomento così poco suscettibile di scelta,tranne che forse per chi abbia orientamenti bisessuali, come le tendenze e i gusti estetici e sessuali. Recentemente la Corte di Strasburgo sembra aver finalmente condannato l’Italia per questa “lacuna” del suo ordinamento, dopo il referendum irlandese che ha espresso un chiaro verdetto di favore verso il riconoscimento delle unioni in un paese a radicata e millenaria tradizione cattolica, che era rimasto l’unico in Europa, oltre a Italia e Grecia, a non essere dotato di uno strumento giuridico di riconoscimento e parificazione rispetto al matrimonio tra eterosessuali. Il problema tecnico-giuridico di fondo era stato evidenziato anche dalla vicenda e relative polemiche delle “nozze gay” celebrate dal Sindaco Marino presso il Comune di Roma, trattandosi per lo più di una cerimonia di ratifica o “omologazione” di matrimoni e unioni civili che i diretti interessati avevano già celebrato all’estero, in altri paesi U.E., in cui tali diritti e rapporti sono riconosciuti giuridicamente, parificati e tutelati al pari di quelli degli eterosessuali. Infatti, al di là delle posizioni, a nostro parere retrive e antigiuridiche, dell’allora prefetto di Roma e del Ministro dell’interno Alfano (ormai rientranti anche nella condanna della Corte di Strasburgo e quindi uscite perdenti dal confronto), rimane il fatto che il diritto U.E., il quale sancisce la non discriminazione di genere e la parità o uguaglianza di diritti tra cittadini europei, ha un ruolo sovraordinato, fortunatamente, comprese le sentenze della Corte di Giustizia (provvedimenti e normative self-executing) anche sulla Costituzione italiana, o meglio su quelle interpretazioni datate che,contro la lettera della Costituzione e lo spirito dei tempi,vale a dire la cosiddetta Costituzione vivente, tendono ancora ad interpretare strumentalmente l’art.29 come un articolo rivolto esclusivamente alle unioni eterosessuali,mentre la Costituzione letteralmente non parla necessariamente di matrimonio tra un uomo e una donna e dovendo piuttosto l’interpretazione del diritto interno conformarsi a direttive, sentenze e normative U.E. sovraordinate. Da questo punto di vista la Carta fondamentale del 1948 pare esser stata ancor più lungimirante e laica di circolari e orientamenti attuali prefettizi e del ministero dell’interno del 2015, quando usa la semplice espressione tutt’altro che omofoba e discriminante: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”.In pratica il legislatore costituzionale, che potrebbe essere l’unico per il principio dei limiti delle clausole di salvaguardia alla sovraordinazione del diritto U.E., a poter porre ostacoli o “paletti” a norme e principi di tale ordinamento europeo all’interno dei confini nazionali (i c.d. “controlimiti” di cui alla sent.183/73 della Corte Costituzionale, ma qui siamo addirittura di fronte al caso inverso poiché la sentenza della Corte U.E. tutela precisi diritti umani e imprescindibili della personalità e identità,mentre sono certe applicazioni o interpretazioni del diritto interno che finiscono col mortificarle e per discriminare) , si limita a rimandare la definizione del concetto di famiglia al diritto naturale, cioè ad un concetto metastorico e,per certi versi,addirittura metagiuridico che, però, affonda le sue radici,come insegna lo Spirito delle Leggi di Montesquieu nella coutome, cioè in quella nozione costituzionale dinamica e vivente che è il costume sociale. Sotto questo profilo è difficile negare che rapporti,unioni e famiglie omosessuali,storicamente, siano esistite dall’inizio della storia dell’uomo,per iniziare da Achille e Patroclo o da Alessandro Magno ed Efestione,o Nerone e Sporo addirittura consacrati marito e moglie con rito religioso al tempo dell’Impero romano,ecc. e che quindi rientrino a tutti gli effetti nella nozione di diritto naturale, semmai tale concetto sia suscettibile di una qualche precisa o esatta definizione (come apprendiamo dalla visione del relativismo culturale fin dai tempi di Erodoto e il suo aneddoto esemplare sul confronto tra usanze funerarie di Greci e Indiani Callati). Inoltre il costume dei nostri tempi rivendica a chiare lettere,anche in termini statistici,onde evitare di perpetuare prassi discriminatorie in danno di intere fasce della popolazione, e in modo sempre più imperioso (vedasi la stessa vicenda di Monsignor Charamsa all’interno delle gerarchie ecclesiastiche: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/10/03/la-confessione-del-monsignore-krzysztof-charamsa-io-felice-e-con-un-compagno_7db7c084-a206-4377-8c93-f2c3604a65f9.html ) , un’interpretazione del concetto di società naturale fondata sul matrimonio che non leda o discrimini gusti e orientamenti sessuali (http://www.istat.it/it/archivio/62168), o meglio che non discrimini nessun cittadino della Repubblica o straniero,men che mai europeo, per la legge comunitaria,che viva sul territorio della Repubblica (vedasi anche artt.2,3 e 22 Cost.) sulla base dei soli gusti,tendenze o orientamenti sessuali. Il secondo comma dell’art.29 della Costituzione individua peraltro l’unità familiare come valore prioritario della cellula sociale primigenia e rimanda alla legge ordinaria, che dunque può essere adeguata e modificata in qualsiasi momento a maggioranza ordinaria, per stabilire eventuali casi di limiti all’eguaglianza dei ruoli nei rapporti tra coniugi. Tale concetto di limite si riferisce,per quella che è stata da sempre la sua corretta e pressoché unanime interpretazione a priorità su precisi oggetti e momenti decisionali (ad esempio una decisione su un’operazione chirurgica d’urgenza sulla prole,sull’istruzione della stessa,ecc.) , non certo a limiti di genere o alla superiorità e inferiorità di ruolo,lettura anche questa abbondantemente superata dalla Costituzione vivente e dalle letture adeguatrici della stessa Corte Costituzionale che, dallo ius corrigendi dell’uomo capofamiglia sulla donna così come passato nelle visioni tradizionali delle versioni o visioni superate del Codice Rocco o dall’idea del reato di adulterio perseguibile,all’epoca per le donne, e comprensibile per la natura di “cacciatore” dell’uomo, sembra esser passata ad una visione moderna ed egualitaria che dimostra,comunque, quanto le nozioni di diritto naturale,famiglia e Costituzione vivente possano cambiare,civilizzarsi ed ammodernarsi col passaggio del tempo e col mutamento dei fenomeni di costume, essendo appunto, come avevano sostenuto Voltaire e Montesquieu,le rivoluzioni o cambiamenti di costume, più ancora di quelli legislativi, i fenomeni destinati ad incidere più profondamente in senso evolutivo sulle abitudini e sui comportamenti o la mentalità del corpo sociale. Dunque la nostra Costituzione non detta dei “controlimiti” che possano giustificare l’intervento o interpello della nostra Corte Costituzionale a salvaguardia di prassi discriminatorie e inoltre il governo italiano non sembrerebbe,nelle dichiarazioni, voler effettuare ostruzionismo,tanto più che la stessa Corte Costituzionale italiana e la stessa Suprema Corte di Cassazione, in più occasioni, sembrano essersi già espresse sul punto,richiamando il potere legislativo alla creazione di normative di tutela (http://www.nextquotidiano.it/la-corte-europea-condanna-litalia-riconosca-le-coppie-dello-stesso-sesso/ ).Tutto dunque è rimandato al legislatore ordinario,ma quale sorpresa se,leggendo tra le righe del nostro Codice Civile, cioè della nostra legge ordinaria, pur risalente al 1942,ci accorgessimo che, pur parlando lo stesso di marito e moglie e usando il termine coniugi, non contempla espressamente il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso. Dunque tutto diventa questione,come al solito, non di legge,ma di interpretazione e dunque, per correggere la situazione attuale, ed adeguarsi alla sentenza della Corte U.E.,potrebbe non apparire nemmeno necessaria una legge che combini l’ennesima discriminazione, cioè che finisca per definire e trattare in un certo modo i matrimoni tra coppie eterosessuali e per denominare “unioni civili o pachs”, cioè matrimoni di serie B, legiferando un diverso trattamento per i matrimoni tra persone dello stesso sesso o transgender. Infatti,per la precisione, l’art.117 del nostro Codice attuale quando parla di impedimenti, cioè di matrimonio contratto in violazione degli artt.84 e seguenti, testualmente si riferisce all’età dei nubendi,all’interdizione per infermità di mente,a rapporti stretti di parentela,affinità e adozione,al delitto e al divieto temporaneo di nuove nozze per fini di certezza di paternità come ratio per la donna per i 300 giorni successivi a scioglimento,annullamento,cessazione effetti civili del precedente matrimonio, ma non menziona espressamente un divieto di nozze tra persone dello stesso sesso. La Suprema Corte di Cassazione, da parte sua, sembra aver già cominciato a risolvere i problemi con delle interpretazioni al passo coi tempi e conformi al diritto U.E., superando le disposizioni letterali della legge italiana sul cambiamento di sesso che all’art. 31 del D. Lgs. n. 150/2011, comma 4, stabilisce formalmente che quando risulta necessario un adeguamento dei caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico, il tribunale lo autorizza con sentenza passata in giudicato. Recentemente infatti la Cassazione, accogliendo un ricorso portato avanti da Rete Lenford e annullando le pronunce precedenti del tribunale di Piacenza e della Corte d’Appello di Bologna, ha sancito che non è più necessario,per le persone che abbiano biologicamente caratteri sessuali primari maschili un’operazione chirurgica di modificazione dei caratteri stessi e,in pratica, di castrazione, con tutte le prassi di “lavaggio del cervello” che spesso accompagnavano queste prassi penose, per poter ottenere l’attribuzione anagrafica del sesso sentito come proprio a livello psicologico,riconoscendo quindi, formalmente, una verità scientifico-psicanalitica che veniva predicata almeno dai tempi di Carl Gustav Jung e delle sue teorie sulla “sostanziale ambiguità o ambivalenza” umana,vale a dire che il vero organo che attribuisce i caratteri sessuali primari e secondari è anzitutto il cervello, cioè la psiche, prima che i trattamenti ormonali o altro,ormai ricavabili anche con protesi e trattamenti estetici o plastici grazie alla medicina contemporanea,ma che,rispetto all’orientamento sessuale dominante a livello psicologico,tutto questo potrebbe addirittura essere considerato un dettaglio (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/20/cambio-sesso-allanagrafe-per-la-cassazione-non-e-necessario-intervento-chirurgico/1890334/ , sul punto insuperabile anche per comprendere i casi di suicidio e automutilazione o altro verificatisi nel passato a causa esclusivamente di ottusità sociale e legislativa: “Il transessuale e la norma”,attualmente edito da Aracne editrice, del mio Professore Alvaro Marchiori,docente di medicina legale,all’epoca, all’Università La Sapienza di Roma).In tale ottica vediamo dunque che appare innegabile, a maggior ragione di fronte a matrimoni tra persone dello stesso sesso con cittadini di altri stati della U.E. celebrati originariamente negli Stati con legislazioni conformi al diritto U.E. e solo ratificati dal Sindaco di Roma Ignazio Marino in “seconda battuta”, per usare un’espressione didascalica,la antigiuridicità dell’interpretazione prefettizia e del ministero dell’interno targato Alfano,passibile, a nostro modesto avviso, anche di sanzioni non solo in ambito comunitario,ma potenzialmente anche di risarcimento danni per attività discriminatoria. Infatti è dai tempi della sentenza n°227/2010 che la stessa Corte Costituzionale italiana ha spiegato che l’Autorità Giudiziaria e la Pubblica amministrazione italiane, in caso di possibili contrasti,in questo caso, come abbiamo visto di natura prettamente ermeneutica, tra norme U.E. e norme interne, debba sempre cercare anzitutto la soluzione interpretativa delle norme interne più conforme alle norme europee e che, solo in caso di insanabile contrasto (di palmare evidenza: cioè una norma imperativa che punisca l’omosessualità,come era quella del Codice sardo-piemontese,perché persino il “fascistissimo” Codice Rocco non reprimeva formalmente a livello penale tale condotta:http://www.giovannidallorto.com/saggistoria/tollera/tollera.html , provvedendo piuttosto il costume sociale e il diritto di polizia con confino,emarginazione,discriminazione e altro,una norma pubblicistica insomma che possa consentire di parlare in tal caso di atti contrari a norme imperative e buon costume, ovvero di un divieto esplicito civilistico, che abbiamo visto non risultare affatto tra gli impedimenti in senso tecnico), si debba ricorrere alla disapplicazione delle norme interne nazionali in favore del diritto U.E., esattamente come è avvenuto, a mio parere, nel caso della recente sentenza di Cassazione che richiamavamo sopra, che è passata come un treno sopra l’intero impianto normativo del D.lgs. 150/2011 e delle sue prassi medievali del “pentiti figliolo, mortifica la carne, convertiti o infine, se proprio ti senti femmina, castrati, così non se ne parla più….”. Il solo fatto che un armamentario giuridico del genere,specie dopo la sentenza di Cassazione e della U.E., rimanga ancora sulla carta e possa potenzialmente ancora legittimare altri danni e discriminazioni nel tempo, data la lentezza istituzionale a recepire le innovazioni e lo spirito dei tempi e data la frammentazione giuridica in cui si vive in Italia,tra mille interpretazioni e particolarismi e con sempre minori certezze e senso della presenza di uno Stato unitario, anziché esser stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Consulta per violazione degli artt.2,3 e 29 della Cost.,tra i tanti, dovrebbe indurre il parlamento e le istituzioni ad una riflessione ancor più seria rispetto a quella della questione della necessità di “una legge sulle unioni civili”, anziché di una legge sulla parificazione matrimoniale tout court dei rapporti tra coppie omosessuali o di un intervento ermeneutico adeguato che sarebbe stato sufficiente, in termini civilistici, se non vivessimo nel paese dell’incertezza del diritto e delle interpretazioni discriminanti o abnormi. Ma andiamo alle vere radici culturali del problema disvelate in tutta la loro eclatanza dal caso delle dichiarazioni di ieri,3 ottobre 2015, di Monsignor Krysztov Charamsa. Queste dichiarazioni provenienti pur sempre da un membro della gerarchia ecclesiastica cattolica suonano come lo squillo di tromba di un’autentica rivoluzione di coscienza interna alla Chiesa e in controtendenza con gli orientamenti consolidati della gerarchia ufficiale, Papa Bergoglio compreso. Il Monsignore Polacco ha infatti confessato la sua omosessualità e di avere addirittura un compagno, con cui vive da anni, il che mette anche in discussione la questione del celibato ecclesiastico come obbligo e forse prelude anche all’apertura, a mio avviso, di un più ampio dibattito a tutto campo sul divieto di sacerdozio femminile, cui invece altre confessioni cristiane, come la protestante e la anglicana, si sono aperte da tempo e con successo, fino addirittura a comprendere gli alti vertici delle gerarchie,infine Charamsa ha accusato chiaramente l’atteggiamento discriminante della Chiesa cattolica ufficiale e del Sant’Uffizio. Un conservatorismo irrazionale cui il pontificato di Bergoglio,inizialmente, sembrava dover porre fine,nelle aspettative comuni,mentre la cosiddetta “apertura al dialogo” sulla questione, ha finito per trasformarsi in un ripiego sulle posizioni antistoriche e discriminanti consuete con un atteggiamento di “umana comprensione” verso i cosiddetti “diversi” a cui si è indirizzato il messaggio che la Chiesa vuol loro bene,ma come ad una sorta di figli non sviluppati e rimasti,per ragioni inspiegabili, ad uno stato preadolescenziale o adolescenziale dello sviluppo psicologico prima che biologico. Si è parso dunque di assistere più che ad un confronto reale basato su acquisizioni scientifiche e sociali (l’omosessualità non è più definibile come una malattia mentale nel DSM4,ma neanche come disturbo del comportamento,di norma, nella psicanalisi contemporanea),ad una sorta di dibattito accademico o rotale canonistico sulla pretesa “immaturità” al matrimonio e ad altro, come avviene per le donne relativamente al sacerdozio, tacciate tradizionalmente di fatuità e frivolezza o meglio di caratteristiche psicologiche diverse dall’uomo che non consentirebbero loro una comprensione piena delle scritture e di rivestire l’abito talare e la dignità sacerdotale (la spiegazione ce la fornisce a chiare lettere l’omosessuale Michel Foucault in “Storia della Follia nell’età classica”).Dunque persone adulte e capaci di ragionamento e volizione trattate, di fatto,ancora nel terzo millennio, con una sorta di “deminutio capitis” a livello di diritti soggettivi o equiparate, per certi versi (impedimento a contrarre matrimonio) al pari di minus amens! In questi atteggiamenti integralistici e irrazionali a livello di interpretazione delle norme civilistiche e amministrative vigenti e in questa mancata apertura dello spirito ecumenico allo spirito dei tempi del terzo millennio sta la vera chiave di lettura delle cause della discriminazione sociale,in parte del mancato superamento di pregiudizi omofobici e anche forse di molte vicende che sono seguite a Roma,sede del Vaticano, alle aperture del Sindaco Ignazio Marino (http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_settembre_28/papa-marino-non-stato-invitato-ne-me-ne-organizzatori-b132663c-65c8-11e5-aa41-8b5c2a9868c3.shtml ).In tale ottica il caso Charamsa finisce per riaprire un dibattito archiviato troppo frettolosamente,in quanto scomodo, e con spirito di superficialità,rischiando di aprire anche una nuova linea di cesura,forse non meno dilaniante dello scisma avviato a suo tempo da monsignor Lefebvre, tra posizioni interne alla chiesa cattolica,nel caso in esame soprattutto nei paesi vicini al nord e centro Europa e popoli latini, esattamente come una differenza abissale si registra ormai da molti anni nell’approccio laico e aconfessionale,ma soprattutto di integrazione, parificazione e non discriminazione di Stati come Germania e Danimarca,stati scandinavi nel loro complesso e le posizioni di retroguardia, in termini di civiltà, di alcune frange dell’amministrazione italiana già evidenziate. La questione non pone soltanto problemi a livello pratico come il mancato riconoscimento di diritti di status,della personalità,ma anche di diritti successori,previdenziali,per il mancato riconoscimento della pensione di reversibilità del compagno gay,magari parte debole da assistere se svolgeva non un proprio lavoro autonomamente,ma mansioni equipollenti a quelle della comune casalinga, ecc., assistenziali, compreso l’elementare diritto a potersi recare in ospedale ad assistere il compagno malato,anche quando la famiglia di origine si opponga o ne faccia divieto,ma anche di diritti civili altrettanto elementari come la successione nei contratti,compreso quello di locazione, e di tutte le implicazioni che il concetto di rapporto umano e affettivo nel tempo comporta rispetto a un semplice rapporto sessuale occasionale (compreso il diritto a mantenere un tenore di vita pari a quello in costanza di rapporto,quando questo,dopo anni,sia venuto meno o entrato in crisi), o il sacrosanto diritto a costituirsi parte civile in un processo penale,e qui entra in gioco anche il delicato concetto di danno morale, quando vi sia un accusa di omicidio perché il proprio compagno (magari di una vita) sia stato ucciso dall’imputato. In realtà,a livello di teoria dello Stato e di filosofia del diritto,o se si vuole in termini più lati di scienze umanistiche, la questione sottostante finisce per coincidere col quesito sullo scopo e la ragione di esistere stessa di un ordinamento,compreso quello della Chiesa, di una società e,in definitiva, sulla funzione principale del concetto di Stato e di famiglia. La questione principale in gioco è se il fine precipuo della famiglia debba identificarsi nel fare figli (come conigli ha detto lo stesso Papa Bergoglio che,però si contraddice in termini di scelte politiche ultime sul matrimonio tra omosessuali: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_19/papa-essere-cattolici-non-significa-fare-figli-come-conigli-29f7d826-a00e-11e4-84eb-449217828c75.shtml ) piuttosto che nella sostanza del rapporto umano tra i nubendi,che lo stesso diritto canonico identifica come i veri “ministri” della cerimonia e dell’atto matrimoniale. Se in pratica valga ancora il concetto dello Stato classico del numero e della procreazione come potenza in un pianeta fin troppo popolato ovvero se lo Stato stesso, come insegna Torrente-Schlesinger, nella sua concezione più moderna, non debba essere altro che uno strumento per consentire, per quanto possibile, all’individuo la miglior realizzazione della sua personalità,se cioè l’individuo e la famiglia,col suo numero, siano a servizio dello Stato e debbano sacrificare le proprie aspirazioni e financo l’identità e il modo di essere in funzione delle esigenze,vere o fraintese, dello Stato o se quest’ultimo sia chiamato a comprendere, per quanto possibile, le legittime istanze dei consociati, tanto più legittime e degne di rispetto nella misura in cui si allontanino dalla strada o dalla piazza-agorà, per approdare alla riservatezza e alla sfera esclusiva privata delle dimore e privatissima delle camere da letto, in cui,nei limiti del lecito, la presenza dello Stato o dell’istituzione,compresa quella religiosa,finisce per diventare una sorta di terzo incomodo e non può che risultare ingombrante, se non addirittura politicamente morbosa. La U.E. ha dunque il compito quantomeno di intervenire con sanzioni stavolta adeguate contro interpretazioni aberranti,da parte delle istituzioni italiane, delle leggi civili e amministrative italiane e comunque non conformi né allo spirito né alla lettera della Costituzione e del diritto U.E.,applicando,da ultimo nei confronti dell’Italia,come in tutti i casi di grave inottemperanza,una moratoria, che non sia rivolta però tanto al parlamento,in cui già aleggiano progetti di unioni civili di rango differenziato,minore e discriminante rispetto alla nozione civile pura e semplice, paritaria, di matrimonio, quanto a quei settori istituzionali,governo compreso, che ancora continuino,nonostante la sentenza U.E.,le pronunce della Consulta e della Cassazione, a praticare interpretazioni normative e condotte discriminatorie e in violazione dei diritti umani, richiedendo l’apertura di appositi procedimenti penali, anzitutto,amministrativi e disciplinari,oltre che il riconoscimento delle responsabilità civili a carico dei responsabili.
Moratorium für die ANERKENNUNG DER ITALIENISCHEN GEWERKSCHAFTEN UND RECHTE DER HOMOSEXUELLE: Die Fehler und Verzögerungen Vatikan. Zum Zeitpunkt der Diplomarbeit habe ich mit allen Sexualstraftätern aus dem Strafregister und forensische und ganz allgemein in fast allen Rechtsfragen auf die Phänomene der Sexualität in einer Mammutwerk von ca. 3.600 Seiten und sechs Bände Zusammenhang behandelt, noch immer weniger kamen im Laufe der Jahre mein Interesse so ergreifend unserer existentielle Dimension, die Sigmund Freud, der Vater der modernen Psychoanalyse, ein grundlegender Ausdruck der eigenen Identität und des Willens zum Leben steigen, um zu suchen. Nach vielen Jahren meiner wissenschaftlichen Arbeit finde ich mich mit wieder Kommentar verzögern schuldig Gesetzgebung und italienischer Mentalität in der Frage der Anerkennung und Gleichstellung der Beziehungen zwischen Gewerkschaften und gleichgeschlechtliche Paare, die Teil einer allgemeineren Diskussion über soziale Diskriminierung und der Zivil Aktion ein Thema so wenig anfällig der Wahl, außer vielleicht für diejenigen, die bisexuelle Orientierung haben, wie Trends und ästhetischen Geschmack und sexuelle. Kürzlich scheint der Straßburger Gerichtshof, endlich verurteilt Italien für diese "Lücke" ihres Systems nach dem Referendum in Irland, die ein klares Urteil günstig für die Anerkennung von Gewerkschaften in einem Land, in der katholischen Tradition und jahrhundertealten Wurzeln geliefert, der war Er war der einzige in Europa, ebenso wie Italien und Griechenland, die nicht mit einem Rechtsinstrument für die Anerkennung und Gleichstellung als die Ehe zwischen Heterosexuellen Verfügung gestellt werden. Das technische Problem-Rechtsgrundlage wurde auch durch die Geschichte und die Kontroverse über "Homosexuell Ehe" von Bürgermeister Marino an der Stadt Rom gefeiert, wobei meist ein Zeichnungszeremonie oder "Genehmigung" von Ehen und eheähnliche Gemeinschaften hob hervor, dass die beteiligten Personen hatten bereits im Ausland in andere EU-Länder, in denen diese Rechte und Beziehungen sind gesetzlich anerkannt, ausgeglichen und geschützt wie die Heterosexuellen gefeiert. In der Tat, über die Positionen, unserer Meinung nach retrive und unrechtmäßige Nutzung des damaligen Präfekten von Rom und der Minister Alfano (jetzt auch in der Verurteilung des Straßburger Gerichtshofs fallen und gibt dann Verlierer im Vergleich), bleibt die Tatsache, dass EU-Rechts, der Nichtdiskriminierung und der Gleichstellung der Geschlechter oder die gleichen Rechte der europäischen Bürger festgelegt, hat eine übergeordnete Rolle, zum Glück, einschließlich der Urteile des Gerichtshofs (Maßnahmen und Regelungen self-executing) auch auf der italienischen Verfassung, oder besser auf jene Interpretationen datiert, dass gegen den Buchstaben der Verfassung und den Geist der Zeit, nämlich der sogenannten lebenden Verfassung, noch dazu neigen, die Artikel 29 instrumentell zu interpretieren, wie ein Artikel adressiert nur an heterosexuelle Gewerkschaften, während die Verfassung wörtlich nicht unbedingt der Ehe zwischen einem Mann und einer Frau ist und vielmehr die Auslegung des Rechts zu sprechen, um den Richtlinien, Urteile und EU-Vorschriften geordneten. Von diesem Standpunkt aus betrachtet, scheint das Grundgesetz von 1948 gewesen zu sein, noch mehr weitsichtige und weltlichen Rundschreiben und Richtlinien Strom-Präfektur und das Innenministerium im Jahr 2015, als er verwendet den einfachen Ausdruck alles andere als homophob und Unterscheiden: "Die Republik anerkennt die Rechte der Familie als einer natürlichen, auf der Ehe gründet. Die Ehe wird auf die moralische und rechtliche Gleichstellung von Ehepartnern mit den durch Gesetz festgelegt, um die Einheit der Familie zu gewährleisten Grenzen basiert. ". In der Praxis ist der Verfassungsgesetzgeber, der die einzigen Grenzen, um das Prinzip der Schutzklauseln sein kann, um Überordnung EU-Recht, um die Hindernisse oder "Einsätze" Regeln und Grundsätzen des europäischen Rechtssystem innerhalb der nationalen Grenzen (die so genannte "Gegen Grenzen" in sent.183 / 73 des Verfassungsgerichts setzen auch wir hier vor sich, doch der umgekehrte Fall, da dem Urteil des Gerichtshofs der EU Menschenrechtsschutzes präzise und überzeugende Persönlichkeit und Identität, während bestimmte Anwendungen oder Interpretationen des Gesetzes, das bis beschämend und zur Diskriminierung) zu beenden, spiegelt einfach die Definition des Begriffes des Familienrechts natürlichen, dh eine Meta-Konzept, und in mancher Hinsicht sogar metagiuridico dass jedoch verwurzelt ist, wie durch den Geist der Gesetze von Montesquieu in coutome gelehrt, dass in diesem Begriff Verfassungs dynamischen und Wohnen, die der sozialen Brauch ist. In dieser Hinsicht ist es schwer zu leugnen, dass Beziehungen, Ehen und gleichgeschlechtlichen Familien, historisch, wurden seit Beginn der menschlichen Geschichte gab, die von Achilles und Patroklos, oder Alexander der Große und Hephaistion oder Nero und Sporo noch hingebungsvoller Ehemann und Ehefrau zu beginnen religiöser Ritus zu der Zeit des Römischen Reiches usw. und dann in der Tat fällt der Begriff des Naturrechts, wenn überhaupt, ist anfällig für einige präzise oder genaue Definition dieses Konzept (wie wir von der Vision des kulturellen Relativismus seit der Zeit des Herodot und seine beispielhafte Anekdote erfahren Sie auf den Vergleich Bestattungsbräuche Griechen und Inder Callati). Neben der kundenspezifischen unserer Zeit behauptet, klar, auch statistisch gesehen, um zu vermeiden, zu verewigen diskriminierende Praktiken zu Lasten der gesamten Bevölkerungsgruppen und in einer zunehmend herrischen (siehe die gleiche Geschichte von Monsignore Charamsa innerhalb der Kirchenhierarchie : http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/10/03/la-confessione-del-monsignore-krzysztof-charamsa-io-felice-e-con-un-compagno_7db7c084-a206-4377-8c93-f2c3604a65f9.html ), Eine Auslegung des Begriffs einer natürlichen, auf die Ehe gegründete, die nicht untergräbt oder zu diskriminieren Geschmack und sexuellen Orientierungen (http://www.istat.it/it/archivio/62168), oder besser, die nicht gegenüber jedem Bürger der Republik oder diskriminiert Ausländer, ganz Europa, für die das Gemeinschaftsrecht, die auf dem Territorium der Republik lebt (siehe auch artt.2.3 und Kosten 22) auf der Grundlage von nur dem Geschmack, Trends oder der sexuellen Ausrichtung. Der zweite Absatz von Artikel 29 der Verfassung identifiziert auch die Einheit der Familie als Priorität der Sozialzell primitiv und bezieht sich auf die allgemeinen Vorschriften, die somit angepasst und mit einer Mehrheit gewöhnlichen, alle Fälle von Grenzen zu identifizieren, zu jeder Zeit geändert werden "Gleichheit der Rollen in der Beziehung zwischen den Eheleuten. Das Konzept der Grenze bezieht sich auf die eine, die immer korrekt und seiner fast einstimmige Auslegung Priorität auf bestimmte Objekte und Entscheidungspunkte (gewesen ist beispielsweise eine Entscheidung über die Notoperation auf Kinder, Bildung des gleichen etc.), schon gar nicht an die Grenzen der Gattung oder Überlegenheit und Unterlegenheit der Rolle, auch das Lesen dieser Fülle durch die Verfassung und die Lebenden überschritten Aus den Mess adeguatrici das Verfassungsgericht, dass, durch das Ius jugendliche Straftäter Ernährer Mann auf der Frau, die wie in der Vergangenheit traditionellen Blick auf veraltete Versionen oder Visionen der Rocco-Code oder von der Idee, das Verbrechen des Ehebruchs strafbar, zu der Zeit für Frauen, und kann die Natur der "Jäger" des Menschen zu verstehen, scheint auf eine moderne und egalitäre Vision bestanden haben, dass Es zeigt sich jedoch, da die Konzepte des Naturrechts, Familie und leben Verfassung ändern kann, zu modernisieren und zu zivilisieren den Lauf der Zeit und mit der Veränderung der sozialen Phänomene, nachdem er, wie sie es Voltaire und Montesquieu, Revolutionen oder Kostümwechsel unterstützt, doch die meisten dieser Gesetze, Phänomene sind dazu bestimmt, tiefer in einem evolutionären Sinn, Gewohnheiten und Verhaltensweisen oder Einstellungen des sozialen Körpers beeinflussen. Daher unsere Verfassung ist nicht die "Gegen Grenzen", die Intervention oder Infragestellung unserer Verfassungsgericht bei der Wahrung der diskriminierenden Praktiken rechtfertigen können, und auch die italienische Regierung scheint nicht, in Aussagen, Behinderung wollen genannt, zumal der italienische Verfassungsgerichtshof und derselbe Oberste Gerichtshof, bei mehreren Gelegenheiten, scheinen bereits zu diesem Punkt gemacht haben, den Aufruf der Gesetzgebungskompetenz zur Schaffung von Schutzgesetze (http://www.nextquotidiano.it/la-corte-europea-condanna-litalia-riconosca-le-coppie-dello-stesso-sesso/ ) .Alle Dann wird an den Gesetzgeber geschickt, aber überraschend, wenn man zwischen den Zeilen unserer Zivilgesetzbuch zu lesen, das heißt, unsere Gewohnheitsrecht, sogar zurück bis 1942 datiert, wurde uns klar, dass, während er über die gleiche als Mann und Frau und die Verwendung der tigen Ehepartner, nicht ausdrücklich gehören das Verbot der gleichgeschlechtlichen Ehe. So wird alles egal, wie üblich, nicht des Rechts, sondern der Interpretation und daher um die aktuelle Situation zu korrigieren und anzupassen, um dem Urteil des EU-Gerichtshofs, möglicherweise nicht angezeigt, einmal ein Gesetz, das die x-te Diskriminierung verbindet, ist, dass bis zum Ende zu definieren und zu behandeln, in einer bestimmten Weise Ehen zwischen heterosexuellen Paaren und "Lebenspartnerschaften oder Pachs", dh Ehen der Serie B nennen, Gesetzgebung eine andere Behandlung für Ehen zwischen gleichgeschlechtlichen oder transgender. In der Tat, um genau zu sein, der derzeitige Artikel 117 des Code, wenn folgenden sprechen von Hindernissen, nämlich der Ehe unter Verletzung artt.84 gezogen und bezieht sich buchstäblich zu einem Alter von Personen, verheiratet zu sein, das Verbot für die psychische Krankheit, in engen Beziehungen der Verwandtschaft, Affinität und Adoption, der Kriminalität und der ein vorübergehendes Verbot der Wiederverheiratung für Zwecke der Sicherheit der Vaterschaft als ein Verhältnis zu der Frau, für die 300 Tage nach der Auflösung, Aufhebung, Beendigung der zivilrechtlichen Wirkungen der Ehe, aber nicht erwähnt, insbesondere ein Verbot der Ehe zwischen Personen des gleichen Geschlechts. Der Oberste Gerichtshof, für seinen Teil, scheint bereits begonnen, Probleme mit den Interpretationen auf dem neuesten Stand und in Übereinstimmung mit dem EU-Recht zu lösen haben, über die wörtliche Bestimmungen des italienischen Gesetzes über Sex zu ändern, dass die Kunst. 31 des Gesetzesdekrets. N. 150/2011 Absatz 4 heißt es offiziell, dass, wenn nötig, anpassen Geschlechtsmerkmale, die von medizinischen und chirurgischen Behandlung erreicht werden, ermächtigt ihn das Gericht mit einem rechtskräftigen Urteil. Kürzlich, in der Tat, der Oberste Gerichtshof, die Aufrechterhaltung eine Aktion, die von der Netzwerk Lenford geführt und Abbrechen früheren Rechtsprechung des Gerichts von Piacenza und dem Berufungsgericht von Bologna hat er entschieden, dass es für Menschen, die biologisch männlich primären Geschlechtsmerkmale sind nicht mehr notwendig 'Operation Modifikation der Figuren selbst, und in der Praxis der Kastration, mit allen Praktiken der "Gehirnwäsche", die oft begleitet diese schmerzhafte Praxis, um die Auszeichnung Register des Geschlechts zu bekommen das Gefühl, nur eine psychologische Ebene, die Anerkennung dann formal eine wissenschaftliche Wahrheit, psychoanalytische, dass es zumindest seit den Tagen von Carl Gustav Jung und seine Theorien über "erhebliche Unklarheiten oder Ambivalenz" menschlichen gepredigt, das heißt, dass die eigentliche Organ, dass die primären und sekundären Geschlechtsmerkmale misst ist das erste Gehirn, das heißt, die Psyche, vor den Hormonbehandlungen oder andere, mittlerweile auch mit der Prothese und Beauty-Behandlungen oder Kunststoff dank der modernen Medizin, erhalten werden kann, sondern dass im Vergleich zu der sexuellen Ausrichtung dominierende psychologischer Ebene, all dies könnte sogar als ein Detail werden (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/20/cambio-sesso-allanagrafe-per-la-cassazione-non-e-necessario-intervento-chirurgico/1890334/ Trat Über unübertroffene sogar mit Fällen von Selbstmord und Selbstverstümmelung oder andere zu tun in der Vergangenheit, da nur Dumpfheit und der Sozialgesetzgebung: "Die Transgender und Regel", die derzeit von Arachne Publishing, mein Professor Alvaro Marchiori, Professor der Medizin veröffentlicht Rechts zu der Zeit, an der La Sapienza Universität Rom) .In diesem Zusammenhang also, dass wir sehen, mit den Bürgern anderer EU-Staaten scheint nicht zu leugnen, mehr noch vor der Eheschließungen zwischen Personen des gleichen Geschlechts Ursprünglich feierte in Staaten mit Rechtsvorschriften im Einklang mit dem EU-Recht und nur durch den Bürgermeister von Rom Ignazio Marino im "zweiten Platz" ratifiziert, um einen Ausdruck didaktischen verwenden, die Rechtswidrigkeit der Interpretation des Innenministeriums und Präfekturen Weblog Alfano, haftet, in unserer bescheidenen Meinung nach, auch Sanktionen nicht nur in Gemeinschaft, aber möglicherweise auch auf Ersatz von diskriminierenden Aktivitäten. In der Tat ist es die Zeit der Entscheidung Nr 227/2010, die das italienische Verfassungsgericht erklärte, dass die Justizbehörden und der italienischen öffentlichen Verwaltung, im Fall von möglichen Konflikten, in diesem Fall, wie wir gesehen haben, in rein hermeneutische, einschließlich Vorschriften EU und internen Vorschriften, muss immer versuchen, zuerst die Lösung der Auslegung der Geschäftsordnung mehr im Einklang mit europäischen Normen und dass nur bei unlösbaren Konflikt (Handheld Beweise: das ist eine zwingende Vorschrift, die Homosexualität bestraft, ebenso wie die des Kodex sardo- Piemont, weil auch die "faschistischen" Rocco-Code nicht formell wie kriminelles Verhalten unterdrückt: http: //www.giovannidallorto.com/saggistoria/tollera/tollera.html und bietet ganz die sozialen Sitten und dem Polizeigesetz mit der Entbindung, Ausgrenzung, Diskriminierung und andere, eine Standard-Kurzpublikationen, die helfen, in diesem Fall von Zuwiderhandlungen gegen die zwingenden Recht und Moral, oder einer ausdrücklichen gesetzlichen Verbot zu sprechen, haben wir kein Ergebnis zwischen den Hindernissen im technischen Sinne gesehen überhaupt), die Sie muss an die Anwendung der Vorschriften zugunsten der nationalen internen EU-Recht zurückgreifen, so wie geschehen ist, meiner Meinung nach, im Falle der jüngsten Entscheidung des Obersten Gerichts, das über richiamavamo, die wie ein Zug über die gesamte Rechtsrahmen des Dekrets ging . 150/2011 und seine mittelalterliche Praxis der "reuigen Sohn, das Fleisch zu kasteien, umgewandelt oder endgültig, wenn Sie das Gefühl nur weiblich, kastriert, also nicht mehr darüber reden ....". Die bloße Tatsache, dass eine juristische Arsenal so, vor allem nach dem Urteil des Obersten Gerichtshofs und der EU noch auf dem Papier bleiben und möglicherweise sogar zu legitimieren, Diskriminierung und andere Schäden im Laufe der Zeit, angesichts der Langsamkeit an institutionelle Innovationen und den Geist der Zeit und zu implementieren angesichts der Rechtszersplitterung in dem Sie in Italien leben, tausend Interpretationen und insbesondere Möglichkeiten und immer mit weniger Sicherheit und spüren die Anwesenheit eines einheitlichen Staat, anstatt für verfassungswidrig, die der Rat für die Verletzung artt.2,3 und 29 der Verfassung erklärt, ., unter anderem, es sollte das Parlament und die Institutionen aufgefordert, noch gravierender als die Frage nach der Notwendigkeit "eines Gesetzes über Lebenspartnerschaften" statt eines Gesetzes über den Ausgleichsdoppel geradezu Beziehungen zwischen gleichgeschlechtlichen Paaren oder zu reflektieren Intervention hermeneutischen entsprechende wäre es ausreichend, im gesetzlichen Bestimmungen, wenn wir im Land des Rechtsunsicherheiten und Interpretationen diskriminierende oder abnormale lebten. Aber lassen Sie uns auf die wirklichen kulturellen Wurzeln des Problems disvelate gehen während ihrer eclatanza den Fall der Aussagen von gestern, 3. Oktober 2015, Monsignore Krysztov Charamsa. Diese Aussagen noch immer von einem Mitglied der katholischen Kirchenhierarchie klingen wie der Weckruf einer Revolution des Bewusstseins innerhalb der Kirche und im Gegensatz zu den Richtlinien in der offiziellen Hierarchie festgelegt, darunter Papst Bergoglio kommen. Die polnische Bischof hat in der Tat gestand, seine Homosexualität und sogar auf einen Begleiter, mit dem er lebt seit Jahren, die auch in Frage stellt die Frage des Zölibats als Voraussetzung und vielleicht ein Vorspiel zu der Öffnung haben, denke ich, eine weitere große breite Debatte über das Verbot der Priesterinnen, die stattdessen anderen christlichen Konfessionen, wie die anglikanische und protestantische, haben lange geöffnet und erfolgreich, auch um den Oberlauf der Hierarchie zu verstehen, schließlich Charamsa klar den Angeklagten ' diskriminierende Haltung der offiziellen katholischen Kirche und des Heiligen Offiziums. Eine irrationale Konservatismus, die Papst Bergoglio, zunächst schien ein Ende gesetzt haben, in den gemeinsamen Erwartungen, während der so genannten "offenen Dialog" auf die Frage, schließlich sich in einen provisorischen Positionen unhistorisch und diskriminierende üblich mit einer Haltung des "Menschen Verstehen "in Richtung der sogenannten" anderen ", in denen er die Nachricht, dass die Kirche will, dass sie, sondern als eine Art Kinder waren unterentwickelt und für ungeklärten Gründen einem Zustand preadolescent oder Jugendlichen psychische Entwicklung vor der biologischen . Es schien daher, statt zu einem echten Vergleich der Grundlage wissenschaftlicher Erkenntnisse und sozialen unterstützen (die Homosexualität nicht mehr als Geisteskrankheit in DSM4 definiert, sondern auch als Verhaltensstörung, in der Regel in der zeitgenössischen Psychoanalyse), ein Art akademische Debatte oder rotal kanonische auf die angebliche "Unreife" der Ehe oder anderen, wie bei Frauen relativ zum Priestertum, die traditionell für fatuity und Frivolität oder besser psychologische Merkmale unterscheidet sich von dem Mann, der ihnen nicht erlauben, ein umfassendes Verständnis der würde die Schuld Schriften und auf der Soutane und der Würde des Priestertum (Erklärung Erfolg stellt deutlich die homosexuellen Michel Foucault in "Geschichte des Wahnsinns in der klassischen Zeit.") Nun Erwachsene und in der Lage, Denken und Wollen behandelt, der In der Tat, auch im dritten Jahrtausend, mit einem "capitis deminutio" Ebene der individuellen Rechte oder gleichwertig, in gewisser Weise (Ehehindernis) wie minus Amen! In diesen Einstellungen integralistici und irrational in Bezug auf die Auslegung der Rechts- und Verwaltungsvorschriften und in dieser nicht-Öffnung des ökumenischen Geist mit dem Geist der Zeit des dritten Jahrtausends ist der eigentliche Schlüssel zum Verständnis der Ursachen von sozialer Diskriminierung, in dem Scheitern, Vorurteile zu überwinden homophobe und vielleicht auch für viele der Ereignisse, die in Rom, der Heimat des Vatikan, gefolgt, um die Öffnungen der Bürgermeister Ignazio Marino (http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_settembre_28/papa-marino-non-stato-invitato-ne-me-ne-organizzatori-b132663c-65c8-11e5-aa41-8b5c2a9868c3.shtml ) .In Diesem Zusammenhang der Fall Charamsa Ende Wiederaufnahme der Diskussion zu hastig eingereicht, so unbequem, und in einem Geist der Oberflächlichkeit, auch droht, eine neue Zeilenumbruch zu öffnen, vielleicht nicht weniger zerreißend Schismas zu der Zeit von Erzbischof Lefebvre eingeleitet einschließlich der Positionen innerhalb der katholischen Kirche, in diesem Fall insbesondere in den Nachbarländern in Nord- und Mitteleuropa und Lateinamerika Leute, so wie es ist ein himmelweiter Unterschied für viele Jahre in der Annäherung säkularen und nicht-konfessionelle, sondern auch Integration, Entzerrung und Nichtdiskriminierung von Staaten wie Deutschland und Dänemark, skandinavischen Länder als Ganzes und den Rückzugspositionen, in Bezug auf die Kultur, einige Abschnitte der italienischen Verwaltung bereits markiert. Die Frage stellt sich nicht nur Fragen auf einer praktischen Ebene als die Nicht-Anerkennung der Rechte der Status, die Persönlichkeit, sondern auch Rechte, soziale Sicherheit Vererbung, für den Mangel an Anerkennung der Partnerrente Homosexuell, vielleicht die schwache Zeugen, wenn kein Ort ihre Arbeiten selbstständig, aber Aufgaben, die denen der gemeinsamen Hause usw., Wohlfahrt, das Grundrecht der Lage sein, ins Krankenhaus zu gehen, um den kranken Begleiter zu unterstützen, auch wenn die ursprüngliche Familie widersetzt oder Gesicht ein Verbot, sondern auch der Bürgerrechte so elementar wie die Nachfolgeverträge, einschließlich der Vermietung, und alle die Auswirkungen, dass das Konzept der menschlichen Beziehungen und emotionale Laufe der Zeit bedeutet, dass nur ein gelegentlicher Geschlechtsverkehr (einschließlich des Rechts auf einen Lebensstandard gleich zu halten um ihre Beziehung, fortsetzen, wenn dies, nach Jahren, versagt hat, oder in der Krise) oder das heilige Recht auf eine Zivilklage in einem Strafprozess hierher zu bringen, und kommt auch das empfindliche Konzept der moralischen Schaden, wenn es eine Mordanklage, weil sein Partner (vielleicht ein Leben lang) wurde von dem Angeklagten getötet. In der Tat, im Hinblick auf die Staatstheorie und Rechtsphilosophie, oder wenn Sie weitere Seiten wollen in Bezug auf die Geisteswissenschaften, endet die zugrunde liegende Frage decken sich mit der Frage nach dem Zweck und der Grund für die Existenz selbst von einer Art, einschließlich der von Kirche, der Gesellschaft und schließlich die Hauptfunktion des Begriffs der staatlichen und Familie. Das Hauptproblem auf dem Spiel steht, ist, ob der primäre Zweck der Familie, um bei der Herstellung von Kinder (wie Kaninchen identifiziert werden selbst sagte, dass Papst Bergoglio, aber widerspricht sich in Bezug auf die politischen Entscheidungen über die neuesten Homosexuell Ehe: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_19/papa-essere-cattolici-non-significa-fare-figli-come-conigli-29f7d826-a00e-11e4-84eb-449217828c75.shtml ) Anstatt der Substanz der menschlichen Beziehung zwischen der eingerückten identifiziert der gleichen kanonischen Recht als die wahren "Minister" und der Zeremonie der Ehe. Wenn in der Praxis nach wie vor gilt das Konzept der klassischen Nummer der staatlichen und Zeugungskraft, wie ein Planet zu besiedelten oder wenn der Staat selbst, wie von Torrente-Schlesinger dargestellt, in seiner modernen Konzeption, sollte nicht mehr als ein Werkzeug, um zu ermöglichen so weit wie möglich, die einzelnen die beste Leistung seiner Persönlichkeit, das heißt, wenn das Individuum und die Familie mit ihrer Nummer, stehen im Dienst des Staates und müssen ihre Bestrebungen und sogar ihre Identität und ihre Art des Seins in opfern je nach Bedarf, real oder missverstanden, Zustand oder ob letztere wird aufgerufen, um zu verstehen, soweit möglich, die legitimen Forderungen der Mitarbeiter, desto mehr legitim und verdient Respekt in dem Maße, dass sie von der Straße oder vom Platz-agora fahren , bis zu dem die Vertraulichkeit und der exklusiven Sphäre der Privatwohnungen und die meisten privaten der Schlafzimmer, in denen im Rahmen der zulässigen, die Präsenz des Staates oder Institution, einschließlich religiöser, endet zu einer Art drittes Rad und nicht was es kann mühsam, wenn nicht politisch morbide sein. Die U.E. wird daher mindestens diese Zeit, um mit entsprechenden Sanktionen gegen abweichende Interpretationen, die von italienischen Institutionen, Zivilrecht und Verwaltungs Italienisch, aber nicht in Übereinstimmung mit entweder dem Geist oder dem Buchstaben der Verfassung und EU-Recht zu intervenieren, Anwendung, benötigt zuletzt gegen Italien, wie in allen Fällen schwerer Nicht-Einhaltung, ein Moratorium, die nicht angesprochen wird jedoch viel an das Parlament, in dem schon schwebt Projekte eheähnliche Gemeinschaften verschiedener Rang, desto weniger anspruchs als der Begriff der Zivil rein und einfach, gleich, Heirat, weil jene institutionellen Sektoren einschließlich der Regierung, die immer noch weiter, trotz der EU-Entscheidung, Entscheidungen des Konsultations- und des Obersten Gerichts, zu regulatorischen Interpretationen und diskriminierenden Verhaltens und Verletzung der Menschenrechte und forderten die Öffnung der Sonderverfahren zu praktizieren Verbrecher, ersten, Verwaltungs- und Disziplinarverfahren, sowie die Anerkennung der zivilrechtlichen Haftung der Verantwortlichen.

4 commenti:

  1. Uno Stato laico e aconfessionale solo a parole dalla sua fondazione.....Ein weltlichen und nicht-konfessionelle Staat nur in Worten seit seiner Gründung .....

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  2. Un parallellismo doveroso,che chiarisce che non siamo di fronte a un fenomeno isolato in Italia, è quello sul mancato adeguamento a norme e principi di civiltà richiesti e voluti dall'Europa,vale a dire sull'elusione o inottemperanza dell'introduzione del reato di tortura,dopo la condanna U.E. sui fatti della caserma di Bolzaneto e della scuola Diaz durante il G8 di Genova........Eine parallele Pflicht, die es klar, dass es sich um ein isoliertes Phänomen in Italien zu tun macht, besteht darin, sich nicht an die Regeln und Prinzipien der Zivilisation benötigt und durch Europa, nämlich die Nichteinhaltung oder Umgehung der Einführung des Verbrechens der gewünschten entsprechen Folter, nach Verurteilung EU auf die Fakten der Kaserne von Bolzaneto und der Diaz-Schule während des G8-Gipfels in Genua ........http://m.espresso.repubblica.it/attualita/2015/10/02/news/l-italia-affossa-il-reato-di-tortura-e-ora-l-europa-prepara-nuove-condanne-1.232727?ref=HEF_RULLO

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  3. Un breve aggiornamento è d'obbligo dopo la sentenza del Consiglio di Stato che pare aver preso parte per le posizioni del prefetto di Roma e del ministro dell'interno sull'impugnazione in via amministrativa della ratifica dei matrimoni gay espletata dal Sindaco di Roma Ignazio Marino. La sentenza entra nel merito di questioni civilistiche, cioè di diritti civili di competenza del giudice ordinario, cosicchè è evidente che, per motivi di difetto di giurisdizione o oltrapetizione per difetto di giurisdizione parrebbe potenzialmente suscettibile di annullamento a seguito di ricorso in Cassazione. Peraltro la sentenza, che arriva quasi come una difesa in extremis della pubblica amministrazione prefettizia, cioè dell'interno, di posizioni retrive e contrarie al diritto europeo, rivela inoppugnabilmente e per tabulas,come si dice in gergo, che in Italia, anzichè argomentare impedimenti sulla base di divieti tassativamente elencati nel codice civile, si ricorre alla trasposizione financo in diritto amministrativo,ma in primis nell'ambito civilistico appunto, di quello che è un puro e semplice assunto dogmatico dottrinario del diritto canonico, cioè tradizionalmente e storicamente del diritto della Chiesa e non dello Stato che dovrebbe caratterizzarsi nella presente epoca e costituzionalmente con i connotati della laicità e aconfessionalità, circa la supposta "inesistenza" del matrimonio tra persone dello stesso sesso....trattasi dunque di una pronuncia discriminatoria, a nostro sommesso avviso, tutta da ridiscutere e cassare in Cassazione o addirittura da bollare e condannare avanti alla Corte di Giustizia o dei diritti dell'uomo in Europa, a cui,fortunatamente, spetta sempre l'ultima parola, specie in materia di diritti umani.Ein kurzes Update ist ein Muss nach dem Urteil des Staatsrates, die zur Teilnahme an den Positionen des Präfekten von Rom getroffen zu haben scheint, und der Innenminister über die Beschwerde vom Verwaltungs Ratifizierung der Homosexuell Ehe durch den Bürgermeister von Rom Ignazio Marino durchgeführt . Das Urteil einzugreifen in Fragen des Zivilrechts, dass der Bürgerrechte im Zusammenhang mit der ordentlichen Gerichte, damit klar ist, dass aus Gründen der Unzuständigkeit oder oltrapetizione wegen Unzuständigkeit würde potenziell scheinen nichtig erklärt nach einer Beschwerde an den Obersten Gerichtshof. Darüber hinaus ist die Entscheidung, die fast als Verteidigung in extremis der Präfekturregierung kommt, dh der Innen, um Positionen und europarechtswidrig retrograde, beweist unwiderlegbar von Dokumentar- und, wie sie sagen, in der Fachsprache, dass in Italien und nicht argumentieren, Hindernisse basierend auf Verbote abschließend im Bürgerlichen Gesetzbuch aufgeführt ist, wird verwendet, um Financo im Verwaltungsrecht umzusetzen, sondern in erster Linie innerhalb der gesetzlichen Tat, als es ist eine bloße Annahme, dogmatischen Lehre des kanonischen Rechts, die traditionell und historisch Recht Kirche und Staat sollten in der heutigen Zeit und verfassungsrechtlich mit den Merkmalen des weltlichen und konfessionellen, über den angeblichen "Nichtexistenz" der gleichgeschlechtlichen Ehe Problem .... So ein Vorab diskriminierend bezeichnet werden, in unserer bescheidenen Meinung nach, alle neu zu diskutieren und hebt den Obersten Gerichtshof oder sogar zu Marke und verurteilen vor dem Gerichtshof und Menschenrechte in Europa, die, zum Glück, es ist immer das letzte Wort, vor allem auf dem Gebiet der Menschenrechte.

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  4. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/28/nozze-gay-consiglio-di-stato-una-sentenza-fuori-dal-tempo/2165093/

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KANZLERIN